Il mondo del Tè
Storia del Tè
Regole D'oro
Tipi di tè
Le Sigle Del Té
 
 

Storia del Tè

Secondo un'antica leggenda fu l'imperatore cinese Shen Nung a scoprire il tè e sembra che egli avesse l'abitudine di ristorarsi nelle pause dei suoi viaggi con acqua di ruscello riscaldata in un recipiente. All'ombra di un albero alcune foglie caddero nella sua tazza e, assaggiatola, il sapore lo conquistò. Nella Cina l'uso del tè risale al III secolo, inizialmente presso le prime comunità monastiche buddhiste, quindi presso i cinesi convertiti al buddhismo, infine diffuso in tutta la società. Il tè fu conosciuto dai Portoghesi, che nel XVI secolo esplorarono il Giappone, e di qui fu importato in Europa dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Qui ebbe un immediato successo: divenne dapprima popolare in Francia ed in Olanda, poi (forse intorno al 1650) ebbe diffusione anche in Gran Bretagna. Alexandre Dumas padre disse che fu nel 1666, sotto il regno di Luigi XIV, che il tè, dopo una opposizione non meno viva di quella sostenuta nei confronti del caffè, esso s'introdusse in Francia. In seguito entrò nelle consolidate tradizioni inglesi. I ricchi e gli aristocratici lo sorbivano da porcellane cinesi e in tazze piuttosto piccole, mentre gli altri ricorrevano alle mug, tazza in ceramica comune, più capiente e senza sottotazza.

Regole D'oro

La teiera
La terracotta, l'argento, il peltro e la ghisa sono particolarmente adatti a i tè forti (Ceylon, Assam, tè africani). la porcellana invece è l'ideale per i tè più leggeri, come quelli verdi e l'Oolong. In un mondo ideale bisognerebbe avere diverse teiere: una per i tè verdi, una per quelli aromatizzati, una per i neri non affumicati e un'altra per gli affumicati: La teiera va riscaldata prima di versarvi le foglie e l'acqua bollente. E perché le foglie così riscaldate hanno modo di sprigionare tutta la loro fragranza, e perché la temperatura si tiene più a lungo e l'infusione riesce meglio. Molti scaldano la teiera con un po' di acqua bollente che poi gettano via, ma autori più ortodossi assicurano che il tè va versato in una teiera perfettamente asciutta e consigliano di scaldarla tenendola qualche minuto in un recipiente più grande pieno di acqua bollente. Le foglie andrebbero poste nella teiera prima di versarvi l'acqua e lasciate libere. Ma se proprio preferite usare un filtro, badate di lasciare alle foglie spazio sufficiente per espandersi. Come la caffettiera, la teiera non va mai lavata con detersivi, né asciugata all'interno: solo così potrà formarsi quella patina bruna che permette la preparazione di una buona tazza di tè.
La tazza
Alcuni scaldano anche la tazza, ma non sembra un comandamento. Gli Inglesi assicurano che il recipiente migliore per bere il tè è la loro mug perché in essa il tè resta caldo a lungo. I cinesi preferiscono piccole tazze in porcellana.  Anche sul colore qualcuno ha da ridire e ogni epoca e ogni specifica preparazione aveva il suo preferito: oggi in Oriente la tazza ideale è in porcellana bianca.
Il tè
Ci sono tè da mattina, da pomeriggio, da sera o per tutta la giornata. L'indicazione va verificata per ogni singolo tè. In linea di massima i tè verdi sono da evitare da sera, ma perfetti dopopranzo e nel pomeriggio. Gli Oolong non si addicono alla prima colazione.
Calcolate un paio di cucchiaini a persona per i tè verdi e bianchi e due per quelli neri e gli Oolong. Riguardo al "cucchiaino per la teiera" i pareri sono discordi.
L'acqua
Bisogna fare attenzione a che l'acqua dell'infusione non abbia sapori particolari alla partenza. Si raccontano leggende a proposito di imperatori che si facevano portare l'acqua da chissà dove per preparare la perfetta infusione La temperatura dev'essere intorno ai 90-95 gradi per i tè neri e gli Oolong, varia da 70 a 85 per i tè verdi. In effetti ogni tè ha la sua temperatura ideale, bisogna informarsene all'acquisto. Soprattutto ai proposito dei tè verdi giapponesi che passano ai 50-60 gradi per un Gyokuro ai 95-100 per un Bancha.
Il tempo di infusione
I tè neri indiani e di Ceylon prevedono 3-4 minuti, salvo per il Darjellin first flush per cui ne bastano 2-3, come pure per i tè neri africani. I tè neri cinesi, restano in infusione da 5 a 7 minuti Riguardo ai tè verdi: i cinesi vanno lasciati nella teiera 3-4 minuti e i giapponese, quelli in polvere, variano molto a seconda del tipo: ce ne sono da appena 30 secondi e altri da un minuto e mezzo o due. Per gli Oolong sono previsti 5-7 minuti, mentre i tè bianchi a volte devono restare in infusione fino a 15 minuti.
Zucchero, latte e altre eresie
Assolutamente vietati nel tè verde e nell'Oolong, sono tollerati nel nero. Gli Inglesi si dividono in due scuole. Invece tutti sembrano essere d'accordo nell'inorridire di fronte al tè con limone "all'italiana". Salvo che nel tè freddo. Per il resto, attraverso la storia e le geografie del tè, nel "liquido di giada" è stato versato di tutto: "riso, zenzero, sale, scorza d'arancia, spezie, latte e, talvolta, cipolle!" (Kakuzo Okakura, the book of tea)
Ancora oggi il tè in Tibet viene bevuto con l'aggiunta di sale e burro di yak: la tsampa.

TIPI DI Té

Tè Verde
E anche detto Tè non fermentato, perché le foglie non vengono sottoposte a tale procedimento quindi conservano il loro colore verde, producendo un infuso chiaro e profumato. Le foglie sono disposte su dei vassoi di bambù e poi esposte al sole per qualche ora. Successivamente l’acqua presente nelle foglie viene fatta eveporare in grossi recipienti (
wok) posti sul fuoco ma anche attraverso il vapore (soprattutto in Giappone). Le foglie riscaldate assumono una consistenza molliccia e possono essere piegate per favorire l’eliminazione dei residui d’acqua. La piegatura varia in base alla varietà: il Gunpowder è tipicamente arrotolato a formare delle palline mentre il Lu’an Guapian o anche il Lung Ching vengono piegati in lunghezza in modo da assomigliare ai semi del melone, da cui il nome cinese; altri infine vengono attorcigliati come piccoli serpentelli. Le foglie lavorate vengono sottoposte di nuovo al calore e quindi di nuovo piegate e infine lasciate a seccare fino a che non raggiungono la colorazione defnitiva. Il tè verde giapponese è generalmente lavorato allo stesso modo con la sola differenza, già ricordata, dell'uso del vapore.

Bancha e Kukicha
ISencha
Gunpowder
Lu'an Guapian
himalaya, yogitea
Pi lo chung
Jasmine jade pearls
China plum blossom
Matcha
Lung ching
Genmaicha
Gyokuro

Tè Bianco
E' uno dei tè cinesi più preziosi e ricercati, alcuni tipi di Yin Zhen (Aghi d'argento) sono costosissimi e vengono raccolti esclusivamente in determinati giorni dell'anno.
Anche il tè bianco si differenzia dagli altri tè per il tipo di lavorazione cui le foglie vengono sottoposte. Per produrre il tè bianco si raccolgono i germogli prima che si schiudano e poi li si lascia appassire e essiccare, senza sottoporli a calore diretto. ll risultato è costituito da foglie che assumono un caratteristico colore argenteo e danno un infuso molto chiaro e delicato. Viene prodotto in quantità minime e solo una parte raggiunge l’Europa ed ecco perché ha spesso prezzi proibitivi.

Yin zhen
E' il tè bianco per eccellenza, molto prezioso in quanto il raccolto (i soli germogli coperti di peluria bianco-argentea) viene effettuato per due solo giorni all'anno e viene lavorato a mano. Le foglie di questo tè assomigliano ad aghi d' argento e da' un infuso pallido e limpido estremamente fresco e vellutato.

Pai mu tan
Definito anche "Peonia Bianca", è un te' pregiato, dolce e aromatico, fatto con foglie e germogli raccolti all' inizio della primavera. Da' un infuso limpido e pallido. Viene prodotto nella provincia cinese di Fujian.

 

Oolong
Sono i tè che subiscono un parziale processo di ossidazione e quindi hanno un colore più o meno scuro (i francesi li chiamano
Bleu-verts in virtu delle sfumature verde blu che hanno alcuni di essi) e producono infusi più corposi e dal sapore più intenso di quelli verdi. Blofeld distingue tra Oolong e Bohea dove il primo è soggetto ad una fermentazione più lunga (fino al 60-70%), mentre per i secondi il processo viene bloccato molto prima (entro il 20%). Attualmente è prevalso il nome commerciale Oolong che indica entrambi i tipi con l'aggiunta di ulteriori indicazioni relativi alla provenienza e alla percentuale di ossidazione. Gli oolong sono prodotti principalmente nel Fujian (Fukien) e a Taiwan, il nome deriva dall'inglesizzazione del termine cinese Wu Long (Drago nero) ed è la varietà di tè che si usa nella cerimonia Gong Fu o con le tipiche tazze coperte chiamate Chung o Gaiwan. Le foglie destinate a produrre tè semifermentati non vengono raccolte troppo presto e vengono invece lavorate subito: appassite alla luce diretta del sole, sono poi messe in recipienti di bambù e agitate in modo da frantumarne i bordi e questo procedimento si protrae fino ad ottenere il grado di fermentazione desiderato. Il tè si presenta a foglia intera che dopo l’infusione evidenziano i caratteristici bordi arrossati prodotti dal processo ossidativo. Sono molto fermentati tè quali Da Hong Pao, Mi Lan Xian, Se Chung e Bai Hao. Hanno minore percentuale di ossidazione i tè Pouchong e quelli denominati Jade soprattutto di Taiwan.

Ti kuan yin
E' un tè semifermentato prodotto nella provincia cinese di Fujian. Il nome significa "te' della dea di ferro della misericordia" e deriva da una antica leggenda. Le foglie sono leggermente arrotolate e si aprono in acqua. Il gusto e' piuttosto aromatico e particolare. Da bere senza zucchero.

Tè Nero
È prodotto principalmente in India e nei paesi africani per accontentare il gusto occidentale che richiede tè forti e ricchi di teina, capaci di sostituire egregiamente il caffè. Ma anche la Cina produce ottimi tè neri specialmente nello Yunnan e nel Fujian, patria del tè affumicato. La lavorazione del tè nero può essere suddivisa in quattro fasi: appassimento, arrotolamento, fermentazione e essiccazione. Le foglie vengono messe ad appassire e poi, quando sono ancora morbide, arrotolate senza spezzarle. L'arrotolamento fa fuoriuscire gli olii essenziali dalle foglie e contribuisce a fissare l'aroma e il colore finale del prodotto; ormai raramente questa operazione è manuale essendo stata sostituita da macchine. Successivamente le foglie vengono srotolate in un luogo freddo e umido e lasciate ad ossigenarsi per almeno 3-4 ore. Il contatto co l'ossigeno produce la fermentazione e fa colorare le foglie verdi di rosso. Infine si procede con l'essiccazione attraverso la somministrazione di calore che scurisce ulteriormente le foglie e ne blocca il processo decompositivo.

Assam
E' un te' nero molto apprezzato in Europa, proveniente dalla valle umida del Brahmaputra in India, al confine con Cina, Birmania e Bangladesh. Come tutti i tè neri, è un te' piuttosto forte e aromatico con un'infusione piuttosto scura.

Ceylon Orange Pekoe
Proviene dalle alture (oltre 1200 m) dello Sri Lanka (antica isola di Ceylon) ed è il tè più utilizzato in Italia. La sigla internazionale orange pekoe classifica il tè ad un raccolto di foglie grandi e appuntite.

Darjeeling
Prodotto alle pendici della catena dell' Himalaya, il Darjeeling viene definito anche lo "champagne" del te' per il suo gusto fine di moscatello e per l' aroma.

Keemun
Anche questo è un tè nero provenietne dalla Cina dal profumo che ricorda le orchidee. Premiato nel 1995 al Panama Pacific International Exhibition. Realizzato con un particolare processo di lavorazione controllato per ottenere frammenti sottili senza rompere le foglie. Da bere possibilmente senza zucchero.

 

Tè Aromatizzato
Per la realizzazione di tè aromatizzato vengono indifferentemente usati sia il tè verde, che il nero, che l'oolong. Possiamo distinguere due procedimenti: quello tradizionale cinese che consiste nell'aggiungere alle foglie di tè petali o boccioli di fiori che alla fine verranno tolti e in Cina si chiamano Hua Cha (tè ai fiori) o Hsiang Pien (Frammenti Profumati). Tra le essenze più usate ricordiamo il gelsomino, il crisantemo dolce, il loto e i petali di rose. L'altro metodo prevede l'aggiunta alle foglie di tè di olii essenziali e in questo caso il numero degli aromi possibili è amplissimo. Alcuni tra i procedimenti di aromatizzazione del tè sono da mezionare: mentre per il gelsomino e le rose basta aggiungere alle foglie di tè rispettivamente i boccioli e i petali, alcune varietà pregiate di tè al loto venivano preparate mettendo le foglioline nella corolla del loto prima che si chiudesse e lasciandovele per una notte. Al mattino il tè al loto era pronto. Altro metodo ricordato da Blofeld consiste nel confezionare il tè in bucce d'arancia intere precedentemente svuotate, essiccate al sole e affumicate e infine essiccate in forno. Questo tè prodotto a Taiwan si chiama Suan Hsiang Tsu (Scatola Acida) e si prepara facendolo bollire con sale o zucchero.

Tè Pressato
In Cina è tradizione millenaria preparare il tè in panetti pressati per conservarlo e renderlo più idoneo al trasporto. Anche oggi alcune varietà vengono pressate e comercializzate in varie forme: a nido, a mattonelle, in palline e a tazza. Il più famoso tra i tè pressati è certamente il Pu'erh cui i cinesi attribuiscono molte proprietà curative (digestione, dissenteria, colesterolo alto). In Italia si trova spesso con il nome Tuocha, sia verde che nero.

Tè Puerh (o postfermentato)
Il puerh deve il suo nome alla città dove veniva commerciato e che, ironicamente, non produce tè. E' detto anche tè postfermentato perché subisce una lavorazione molto particolare che gli conferisce un sapore che ricorda la terra bagnata. E' venduto in vari formati: a foglie sciolte, a panetti, a torte (Tea Cake) a palline. E' sicuramente l'unico tè che può essere conservato a lungo (grazie al processo di preparazione) e alcuni tipi sono addirittura lasciati affinare in cantina per anni e alcuni collezionisti possono vantare puerh vecchi di oltre un secolo.

Le Sigle Del Té

Il segreto del tè sta in sigle del tipo: FOP, BOP o anche FTGFOP. Si tratta di indicazioni sul grado di maturità e la forma della foglia. Cerchiamo di orientarci:

(P) PEKOE : Viene da una parola cinese che indica i capelli sottili del neonato. I Pekoe sono tè composti esclusivamente dal germoglio non schiuso e dalle due giovani foglie che seguono.
(O) ORANGE : Non indica, come si potrebbe credere, colore e aroma del tè. È semplicemente un'indicazione di qualità, introdotta probabilmente dai mercanti olandesi. Le foglie di un Orange sono lunghe e appuntite.
(F) FLOWERY: La presenza di una F nella sigla indica che la raccolta è stata effettuata quando il tè era ancora in bocciolo, in primavera. L'assenza della F significa che la raccolta è avvenuta più tardi, con il germoglio già schiuso. Ovviamente raccolte precoci e fini sono sinonimo di tè di qualità.
(G) GOLDEN: Indica che al tè sono stati aggiunte le punte dorate (tips), l'ultimissima estremità dei germogli giallo-dorati che fanno il tè ancora più delicato e aromatico.
Vediamone alcune combinazioni: Leaf - Dust - Fannings

Leaf:È la qualità a foglia intera, la più pregiata.
FOP: Flowery Orange Pekoe. Un ottimo tè, di raccolte fini e precoci.
GFOP: Golden Flowery Orange Pekoe
TGFOP: Tippy Golden Flowery Orange Pekoe. Un tè con grande contenuto di punte dorate.
FTGFOP: Finest Tippy Golden Flowery Orange Pekoe. Un FOP di qualità eccezionali, composto quasi esclusivamente di tips.
SFTGFOP: Special Finest Tippy Golden Flowery Orange Pekoe. Il re dei FOP.
PS: Pekoe Souchong. Prodotto di una raccolta meno fine.
S: Souchong. le foglie sono arrotolate nel senso della lunghezza, spesso denota tè cinesi affumicati.
Altre sigle molto comuni sono:
(OP) Orange Pekoe
(P) Pekoe
(FP) Flowery Pekoe
Broken La B nella sigla indica un tipo di tè a foglia spezzata, costituito cioè di frammenti che non vengono trattenuti dal primo setaccio, ma abbastanza grandi per dare ancora ottimi tè.
I Broken hanno bisogno di un tempo di infusione molto più rapido dei tè a foglia intera.
Troviamo in buona parte le stesse sigle usate per i tè a foglia intera (ad esclusione del Finest Tippy e Special Finest Tippy che sono esclusivi del tè in foglia). In questo caso la sigla presenta anche la B di Broken: FBOP, GFBOP, TGFBOP, BOP, BP, BPS.
Possibili varianti sono le stesse sigle senza però la F di Flowery: le foglie, cioè sono state raccolte quando la foglia era già schiusa. Nel caso di tè di qualità superiori dopo la sigla si aggiunge il numero 1.
Fannings: Conosciuti anche sotto il nome di Dusts, si tratta della polvere di tè, quello che resta dopo l'ultimo setaccio, destinata ai tè in bustina. Anche in questo caso, qualità superiori presentano il numero 1 dopo le lettere della sigla. Non dovrebbe esserci pericolo di confondere la F di Fannings con quella di Flowery perché è usata in combinazioni diverse e comunque dopo la O di Orange.
Eccone alcune:
(OF) Orange Fannings,
(BOPF) Broken Orange Pekoe Fannings,
(PF) Pekoe Fannings,
(BPF) Broken Pekoe Fannings,
(RD) Red dust,
(FD) Fine Dust,
(GD) Golden Dust,
(SRD) Super Red Dust,
(SFD) Super Fine Dust,
(BMF) Broken Mixed Fannings.

 

 

 

Le Informazioni per realizzare questa pagina

 
 

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La Pagina del tè Chado - La Via del Tè Wikipedia (Tè)

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